Anno: 2016
Titolo originale: Moana
Paese: USA
Durata: 107 minuti
Genere: Animazione
Regia: Ron Clements, John Musker
Soggetto: Ron Clements, John Musker, Aaron Kendell, Jordan Kendell, Pamela Ribon
Sceneggiatura: Jared Bush
Dopo meno di un anno dall’uscita della splendida lezione sociale di Zootropolis arriva al cinema il nuovo lungometraggio firmato Walt Disney, Oceania, diretto dai veterani Ron Clements e John Musker.
Vaiana è la giovanissima figlia del capo di una piccola isola polinesiana, il quale sogna per lei una vita tranquilla e stanziale, mentre la ragazza, incoraggiata dalla nonna, vorrebbe viaggiare e vivere mille avventure per mare. Quando scopre che il suo popolo è stato padre di grandi navigatori, Vaiana vince la ritrosia e salpa per trovare il leggendario Maui, semidio mitologico che secoli prima ha rubato il cuore dell’isola madre, in grado di creare la vita, condannando il mondo ad una lenta ma inesorabile morte. Starà alla ragazza trovare Maui e ristabilire l’ordine.
Clements e Musker, registi di capolavori disneyani indiscussi come La sirenetta, Aladdin, Hercules e il più recente La principessa e il ranocchio, danno vita a un racconto di formazione al femminile solidamente posato sulla mitologia polinesiana. Oceania si svolge in gran parte in mare aperto; l’immenso, cristallino oceano amato da Vaiana è protagonista quanto lei, è anzi quasi personificato, sceglie e aiuta la ragazza nella sua difficile missione, in una versione balneare e molto divertente del tappeto volante di Aladdin.
Vaiana, determinata, intraprendente e coraggiosa, si inserisce perfettamente in ciò che è, da qualche film a questa parte, la nuova concezione delle eroine disneyane: non è un principessa, non è indifesa e soprattutto non aspetta di essere salvata dal principe di turno, ma prende in mano la situazione dimostrando di essere in grado di farcela da sola.
Maui, enorme e narcisistico semidio dai poteri limitati ma dall’ego smisurato, non è infatti per la ragazza né un salvatore né un interesse romantico, ma piuttosto una spalla. Una spalla, non c’è che dire, esilarante e ingombrante, non solo in termini di peso. Confinato senza poteri su un’isola, dapprima riluttante ad aiutare Vaiana e piuttosto egoista, l’uomo avrà poi il delicato compito di convincere la ragazza della propria idoneità quando la sua sicurezza vacillerà. Come succedeva già in Hercules, la storia dell’eroe viene raccontata per immagini, attraverso i tanti tatuaggi sul colossale corpo di Maui, dove il suo doppio funge da coscienza e dà vita ad alcuni sipari di pura comicità, facendo luce al contempo sul doloroso passato dell’uomo. Nella versione originale, Maui ha la voce dell’altrettanto monumentale attore e wrestler Dwayne Johnson.
Un altro personaggio degno di nota è la nonna paterna di Vaiana, l’eccentrica Tala (doppiata in Italia da Angela Finocchiaro); conservato il cuore dell’isola madre che l’oceano affidò anni prima alla piccola Vaiana, la donna lo consegnerà alla nipote quando, svelatole l’origine di navigatori dei Maori, vedrà nella ragazza la determinazione a portare a termine il suo compito.
Una nota negativa: il nome della protagonista nella versione originale del film è Moana, che è anche il titolo originale; a ennesima conferma dell’idiozia tutta italica nel tradurre i titoli di film stranieri, siccome Moana avrebbe potuto rievocare un’”attrice” del nostro passato (peraltro sconosciuta ai più giovani), sarebbe stato troppo intelligente rinominare il lungometraggio semplicemente Vaiana, optando invece per l’arido Oceania. Come se Aladdin si intitolasse Medio Oriente… Non ci smentiamo mai.
Racconto tutto sommato classico, ma dall’energia trascinante, con una nuova, indipendente eroina alla quale si vorrà assomigliare, personaggi divertenti e ben costruiti, il tutto immerso in un paradiso naturale non meno spettacolare perché costruito in computer grafica. E il pollo HeiHei strapperà sonore risate anche ai più barbosi detrattori dei film per ragazzi.