Una novità dolce e salata sul fronte della responsabilità del medico.

Mentre fino a poco fa era il Medico a dover dimostrare la sua non colpevolezza, ora sarà il paziente a dover dimostrare che il medico ha sbagliato.

Questa è la variabile più incisa del DDl sulla responsabilità professionale del personale sanitario. Tale modifica è stata approvata al Senato in data 11 gennaio. Tale testo, non modificato, era stato già approvato alla Camera, e, per via di questa modifica, vi ci tornerà per l’approvazione definitiva.

Altri punti importanti del testo sono che il professionista sanitario non sia punibile penalmente se, nel suo agire, si è attenuto alle linee guida e alla procedure previste per l’intervento posto in essere. 

E sullke linee guida ci sono delle novità. Le linee guida di buona prassi medica saranno, diversamente da quanto accade oggi (sono di totale appannaggio delle Società Scientifiche),  stabilite anche da Enti, Istituzioni e associazioni scientifiche.

Quindi, per questa area di azione, se il medico si è attenuto a quanto stabilito dalle linee guida, non incorre in sanzioni penali.

Il DDL obbliga altresì  tutte le strutture socio sanitarie, siano esse pubbliche che private, a munirsi di assicurazione, in quanto, il cittadino che si ritiene danneggiato potrà rivalersi verso la compagnia di assicurazione che presta copertura assicurativa alla struttura. Su questo fronte le aziende sanitarie e le struture sanitarie, dovranno, su richiesta del paziente, produrre tutta la documentazione sanitaria e con segnarla entro sette giorni dalla presa in carico della richiesta.

Inoltre saranno istituiti dei centri regionali atti alla gestione del rischio sanitario.

Dolcis in fundo sarà istituito un fondo nazionale quale garanzia a tutela dei cittadini danneggiati, in caso in cui, la compagnia assicuratrice fosse insolvente.

Se da un lato questo DDL ha la pretesa di migliorare la situazione , dall’altro si vedono i tempi allungarsi.

Ora se vi era un episodio avverso con danni e richiesta di risarcimento, il più della volte, con la negoziazione, mediazione e conciliazione si addiveniva ad un buona risoluzione della cosa. Si trattava con la struttura sanitaria e i tempi erano brevi.

Denunciare un sinistro (fatto avverso) ad una compagnia di assicurazione, dover dimostrare che il medico ha sbagliato, diventa un’impresa titanica. Queste le ragioni – Chi può dimostrare l’errore di procedura? Dovrebbe essere un altro medico !! Allora non c’è forse un detto che dice “cane non mangia cane?”. Lascio a voi le deduzioni.

L’altra ragione di perplessità è: come fa un cittadino da solo mettersi contro una schiera di avvocati di una assicurazione ben intenzionata a non voler pagare? Le strategie sono i tempi lunghi di impianto pratica e un mare di obiezioni. Il cittadino? Dovrà avere degli avvocati e dei medici legali senza paura dei colleghi e in grado di dare i massimo.

La cosa buona cosa che regala questo DDL è la morte o quasi della “medicina difensiva” attuata fino ad ora dai medici. Magari così potranno svolgere il loro lavoro con la serenità di agire nel bene del paziente e non con la tensione addosso per tutelare se stessi.

Sergio Audasso