Ho l’impressione che a sentir pronunciare il Liceo Classico molti pensino a qualcosa di vecchio, lontano e poco interessante. Alcuni anni fa io non ero estraneo a questi pregiudizi, in particolare – non chiedetemi perché - quando ne sentivo parlare mi figuravo una scena insolita: due giovanotti in lunghe tuniche di lino si inerpicavano su per una salita trasportando sulla schiena gialli papiri arrotolati.

Mi presento: mi chiamo Samuele Giordano, 19 anni, proveniente da Verzuolo, ex allievo del Liceo Classico G. B. Bodoni di Saluzzo. Intendo raccontarvi la mia esperienza.

Sì, parlo direttamente a voi, ragazzi delle medie; infatti nell’ambito dell’orientamento troppo spesso i nostri bei discorsi ricchi di “paroloni” rischiano di non arrivare alle vostre giovani sensibilità. Cinque anni fa, un po’ intimorito e incuriosito come tutti voi in quella situazione, entrai, oserei dire per sbaglio, nella bella aula magna del liceo in Via della Chiesa, convinto di indirizzarmi verso un’altra scuola superiore.

Che cosa mi impressionò? Che cosa mi fece cambiare idea? Non lo so; o meglio, non lo capii. Eppure qualcosa mi affascinò e col passare del tempo, poco alla volta, lo compresi.

Ora cercherò di trasmettervi ciò che ho trovato nel mio percorso, tenendo ben presente un grosso limite: “l’unico modo di comprendere che cosa insegna il classico è frequentarlo.” Infatti il Liceo cambia la vita; non è un luogo dove puoi pensare di limitarti a “scaldare il banco” e rimanere indifferente all’educazione ricevuta. Al centro degli studi classici è posto l’uomo, in tutta la sua profondità.

Scoprirete che l’essere umano non è soltanto quello del riscaldamento globale, dello sfruttamento reciproco e delle guerre fratricide; è il genio della creazione artistica, del sentimento puro e dell’amore intenso. Mi direte: “Che me ne faccio delle discipline umanistiche in un mondo che sembra valorizzare soltanto la produzione, il calcolo e la computerizzazione?”

Ecco dunque la prima critica rivolta al Liceo: quella di non essere attuale. Per dimostrarvi che non è così pongo i fatti alla vostra attenzione: il classico mira ad una preparazione completa e complessiva dell’individuo; ha l’ambizione di permettere qualsiasi tipo di prosecuzione universitaria e, dopo il diploma, i suoi studenti intraprendono – e portano a termine - corsi di studio in facoltà tanto umanistiche quanto scientifiche.

Per portarvi un esempio concreto, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura, ambiente in cui le conoscenze matematiche sono fondamentali. Ribaltando la tesi, vi dico che il classico non è soltanto attuale, è eterno: le mode passano e passeranno, le professioni di domani potranno non essere quelle di oggi, la vita potrà essere diversa da quella che prevediamo, ma l’uomo mai potrà dimenticare se stesso.

“Molto bello”, risponderete. Però, discorrendo con alcuni amici della vostra età, mi rendo conto che il secondo motivo di diffidenza che circonda il liceo sia la difficoltà, ritenuta insormontabile.

Sicuramente si tratta di una scuola impegnativa, in cui lo studio è imprescindibile; tuttavia non è la “setta di geni” che alcuni temono, i suoi studenti non hanno i “super poteri” e l’interesse e la passione permettono di vivere in modo sereno l’esperienza liceale. Volete farmi credere che non vi impegnerete mai per ottenere ciò in cui credete?

È giunto il momento di affrontare il nemico numero uno: il famigerato greco. Non mentite: la maggior parte di voi non capisce perché dovrebbe spendere tempo e sudore sopra un’indecifrabile lingua “morta”.

Provo a spiegarvi alcune delle motivazioni per cui ringrazio di essermi imbattuto in questa “inutile fatica”: la traduzione dai testi greci offre un esercizio logico senza pari e regala quella famosa elasticità mentale che torna utile nelle altre discipline come in ogni situazione della vita; inoltre l’approfondimento della cultura greca ci fa incontrare un popolo antico, ma per certi versi vicino al nostro, un popolo che seppe armonizzare l’istinto e la ragione propri dell’uomo nella sublimazione artistica.

Per concludere vi svelo un misterioso arcano: anche noi studenti classici abbiamo una vita sociale! Possiamo coltivare interessi extrascolastici, come attività sportive, musicali e teatrali, molte delle quali offerte dal nostro stesso Istituto; inoltre non mancano momenti di svago con gli amici.

Proprio la capacità di organizzarsi è tra i principali insegnamenti che la scuola offre.

Insomma avete capito: qui ho trovato un ambiente fertile che mi ha dato tanto, mi ha affascinato e permesso di esprimere me stesso, di stringere legami forti e autentici con compagni di studio e professori, mi ha protetto e nello stesso tempo mi ha spronato a crescere.

La mia voce appassionata non smetterà mai di consigliarvi il mio Liceo Classico Bodoni!

Samuele Giordano

ex allievo

Liceo Bodoni - Saluzzo