Gli italiani non se la sono lasciata scappare l'occasione di dare un bel ceffone a mano aperta a chi, con arroganza, con somma miopia politica e presuntuosa temerarieta', ha messo in gioco, e perduto, le proprie fortune politiche.
A dirla tutta, se le capacità di governo dell'ex premier Matteo Renzi andavano (il passato è d'obbligo!) in parallelo con la sua lungimiranza politica, non c'è da stupirsi se il Bel Paese si trova in ginocchio e i cittadini, avuta finalmente la possibilità di esprimersi, hanno detto no.
Hanno detto no, inutile sottolineare, non già alle riforme, alcune persino condivisibili per certi versi, hanno detto no a chi ritengono corresponsabile di una crisi senza fine, a chi, nonostante le sceneggiate contro il Parlamento Europeo, va a Bruxelles con il cappello in mano e leggermente chino a prendere ordini, hanno detto no, quasi istintivamente, a quella stessa Europa che tifava per il si, all'odioso Ministro delle Finanze tedesco Scheuble, a quei "poteri forti", interni ed esterni, che avevano evidente ed esplicito interesse a che l'Italia continuasse ad avere un Esecutivo prono ad interessi che tutto erano tranne quelli degli italiani, hanno detto no ad una dissennata, sciagurata e sopratutto incomprensibile politica d'accoglienza indiscriminata che, oltre a dissanguare le già esause risorse economiche del Paese, è fonte di tensioni sociali e di malcontento sempre più diffuso.
Viene da sorridere, oggi, a guardare, negli innumerevoli talk shows, tavole rotonde ecc. ecc. le facce di quei politici fautori del si, sino a ieri compiaciute, trasudanti arroganza e supponenza, quelle facce, si diceva, oggi tristi, abbattute, mortificate... e vien da chieder loro: ma veramente pensavate di cavarvela anche questa volta? Ma veramente credevate che gli italiani si fossero bevuti tutte le vostre balle su un Paese in ripresa, sull'occupazione in aumento e la tassazione in calo? Ma veramente pensavate che il quesito referendario avesse a tal punto appassionato, interessato e coinvolto i cittadini da far passare in secondo piano tutti gli altri numerosi e gravi problemi che attanagliano il Paese?
Allora, se veramente credevate questo, è bene che questo "NO" maiuscolo, tonante, perentorio vi suoni come monito e come lo scapaccione che è e, speriamo ardentemente, vi faccia scollare l'augusto deretano dalle vostre comode e remuneratissime poltrone.
Purtroppo e ancora una volta le elezioni politiche paiono lontane e viene addotta a scusa la problematica legge elettorale vigente, cosa che pare veramente e soltanto una scusa e quasi creata ad arte.
Non che le elezioni politiche siano la panacea universale, sia chiaro, anche perché non possiamo aspettarci grandi cose dalla classe politica italiana, sarebbero tuttavia un ritorno alla democrazia, da troppo tempo sospesa e, in fin dei conti, perché negarci la speranza che, nell'italica pletora dei mestieranti della politica, non si celi l' "uomo" in grado, hai visto mai?, di dare una "raddrizzata" alla straorzante barca Italia?
Vedremo; intanto, un messaggio, chiaro ed inequivocabile, è stato mandato e sta già dando i suoi frutti: tutto accade quando deve accadere e chissà mai che, sotto l'Albero, non vi sia in dono un futuro, non dico radioso ma un po' meno triste, per questo meraviglioso Paese dalle immense potenzialita' che si chiama Italia.
Leonardo Incorvaia