Negli ultimi anni i drammi in costume importati dal Regno Unito hanno sortito un massiccio seguito di fedelissimi seguaci, come insegna Downton Abbey. Per gli amanti del genere sbarca in Italia Poldark, storia di un nobile capitano nella Cornovaglia di fine Settecento. Le vicende della serie tv, prodotta dalla BBC e tratta dai romanzi scritti a partire dagli anni Quaranta da Winston Graham, furono già portate sul piccolo schermo tra il 1975 e il 1977 sempre dall’emittente britannica, e vennero seguite da milioni di telespettatori in tutto il mondo. In Italia è trasmessa da LaEffe.
Protagonista è Ross Poldark, capitano delle giubbe rosse che torna in Inghilterra dopo aver combattuto nella guerra d’indipendenza americana. Creduto morto dai familiari, il ritorno a casa non è per il giovane dolce come aveva sperato; trova infatti che il padre è morto, lasciandogli in eredità solo debiti, le miniere di rame che costituivano la principale fonte di ricchezza della famiglia sono in rovina, e dulcis in fundo la sua amata Elizabeth, che gli aveva promesso amore eterno, è in procinto di sposare il cugino del ramo più ricco dei Poldark, Francis. Determinato e tenace, Ross farà tutto ciò che è in suo potere per rimettere in piedi l’attività mineraria del padre e tornare agli antichi fasti, digerendo il matrimonio del cugino e facendo fronte alle avide mire del ricco e perfido banchiere George Warleggan.
Un dramma con tutti gli ingredienti per essere definito classico: una grande storia in costume dove difficoltà senza fine, intrighi e avventure amorose si alternano in una saga ben costruita e appassionante.
Ottima la definizione dei personaggi, dai protagonisti a quelli più marginali, una profonda costruzione psicologica che sviluppa molto bene ogni aspetto delle vicende umane narrate.
Ross Poldark ha il volto meditabondo dell’affascinante irlandese Aidan Turner, noto per Lo Hobbit e la serie Being Human, nella rosa dei preferiti per il prossimo interprete di James Bond. Fisico atletico e chioma ribelle, Ross è un eroe romantico nell’accezione più letteraria del termine, integro come Mr. Darcy di Orgoglio e pregiudizio e tormentato come Heathcliff di Cime tempestose; impetuoso, testardo, orgoglioso e vicino ai più deboli, il tenebroso capitano conquista il cuore degli spettatori grazie alla sua umanità e fallibilità.
Lo affianca la dolce domestica Demelza, salvata dal padre manesco, la quale diventerà per Ross ben più di una serva, placando in parte i tormenti interiori dell’uomo; la donna è interpretata da Eleanor Tomlinson, meravigliosa creatura fatata dai capelli rossi diametralmente opposta alla fredda e signorile bellezza di Heida Reed, attrice islandese che interpreta la nobile Elizabeth. Il triangolo è garantito, ma non c’è dubbio su dove andrà la preferenza degli spettatori.
Completano il solido cast interamente britannico Kyle Soller nei panni di Francis Poldark, il cugino di Ross buono ma debole, Ruby Bentall in quelli della cugina Verity, anche lei protagonista di un tormentato amore, Caroline Blakiston che interpreta la saggia ed esilarante prozia Agatha, e Luke Norris il giovane medico Dwight Enys. Due curiosità: Robin Ellis, l’attore che interpretò Ross quarant’anni fa, appare in alcune puntate nei panni di un integerrimo giudice che fronteggerà l’irrequieto Ross; a interpretare Prudie, la domestica di Nampara, dimora di Ross, troviamo Beatie Edney, che nel 1986 fu Heather McLeod in Highlander.
Protagonista quanto gli attori è la selvaggia bellezza delle coste della Cornovaglia, dal fascino aspro e mozzafiato. Alle gelide spiagge e alle scogliere a picco sul mare sono contrapposti gli angusti ambienti delle miniere, nelle quali la dura vita dei lavoratori è ritratta senza sconti. Fotografato senza filtri, il paesaggio è uno degli aspetti che rende Poldark così affascinante.
Se in Italia è appena apparsa la prima stagione, in Gran Bretagna si è già conclusa la seconda, lasciando i numerosi fan in trepidante attesa della terza, già in fase di produzione.
Consigliata a chi ama sognare con i drammi old-style, dove il ritratto storico si mescola a una buona, solida storia di altri tempi.