La Fondazione Ferrero di Alba il 29 ottobre rende omaggio a un pittore piemontese prestigioso,Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958).
La GAM di Torino, per la collaborazione scientifica, e la Soprintendenza Belle Arti del Piemonte hanno contribuito alla realizzazione della mostra curata da Ester Coen.
L’esposizione è articolata in sezioni tematiche quali il “realismo sociale e la tecnica divisionista, gli studi sulla percezione della luce, l’analisi del movimento e il futurismo”.
Molte opere descrivono la difficile sopravvivenza delle classi ai bordi della società e temi come sofferenza e l’alienazione tra la fine ottocento e i primi novecento, elementi presenti nella sua pittura che è ricca di filamenti luminosi e di contrasti di chiari e scuri.
Tutto ciò è stato, per gli aderenti del Manifesto Futurista, un modello da seguire. Giacomo Balla e molti altri pittori futuristi di allora portarono massima attenzione alla scienza e alla tecnologia,e quindi un passo avanti verso il progresso.
Fino da piccolo Balla era attratto dalla astronomia e osservava con un telescopio amatoriale il transito di mercurio davanti al sole; in seguito l’ispirazione gli permise di dipingere almeno dodici opere riguardanti l’astronomia.
Il linguaggio di Balla nei suoi lavori lo porta a passare dal realismo alla pittura a larghi tasselli cromatici. Le opere esposte in questa mostra appartengono a collezioni private italiane e estere .
Qui sono presentati dipinti di assoluto pregio quali "il polittico dei viventi, la mano del violinista, la bambina che corre sul balcone, il dinamismo di un cane al guinzaglio, il volo di rondini proveniente dal MOMA di New York, l’auto è passata dal Tate Modern di Londra".
Pier Carlo Fantini Forneris