Renaud Camus è un noto scrittore ed intellettuale francese. E’ nato nel 1946 e vive da anni a Plieux nei Pirenei dove risiede in un antico castello. La sua produzione letteraria, è ritenuta “politicamente scorretta”, poiché tratta della sostituzione della popolazione francese con quella dei popoli afro-asiatici. Ed è stata addirittura sanzionata dal governo socialista francese (che, con il tartufo Hollande, oggi costringe la Francia a pagare con centinaia di morti la sua comprovata stupidità politica), con una condanna a 4000 euro di ammenda per ”incitamento all’odio verso l’ISLAM.”
Nessun editore italiano ha avuto il coraggio di pubblicare qualche suo scritto e nessuno dei tremebondi opinionisti dei grandi giornali italiani ha voluto confrontarsi con le sue tesi.
L’opera letteraria che gli ha dato più notorietà è il suo libro intitolato LE GRAND REMPLACEMENT.
Per Camus l’espressione “grande sostituzione” equivale a quella di “cambiamento di popolo e di civiltà”.
La Grande Sostituzione, afferma, “non è un concetto, non è una teoria, è la realtà di tutti i giorni. Su un certo territorio c’era un popolo, formato da secoli di storia comune; e nello spazio di una sola generazione ce n’è un altro, o diversi altri.
Per convincersene, afferma Camus, basta scendere in strada, nel metrò, nei corridoi delle scuole, nella vita reale. Basta aprire gli occhi. Basta soprattutto credere ai propri occhi, osare vedere ciò che si vede, ciò che si vive, ciò che si soffre.
“Credete ai vostri occhi,” ecco il mio messaggio. Non affidatevi ai giornalisti, agli uomini politici, ancor meno ai sociologi e alle loro presunte statistiche, con cui vi spiegano ciò che accade. Costoro vi hanno mentito per quarant’anni. Vi hanno mentito sulla scuola, in cui “il livello qualitativo si innalzava” secondo loro, e che oggi è un cumulo di rovine. Vi hanno mentito sulla delinquenza, che stava diminuendo, a sentir loro, e che comunque non aveva niente a che vedere con l’immigrazione. Vi stanno mentendo ancora sul cambiamento di popolo.
E se per miracolo smetteranno di mentirvi, sarà per dirvi: “sì, è vero, avete ragione, ma oggi è troppo tardi”.
Ebbene no, non è troppo tardi….
Ora è il nostro turno di proteggere il nostro popolo dall’occupazione straniera. Certo è numeroso questo avversario, sempre più numeroso ogni anno che passa, con il suo contingente infinito di nuovi arrivati da una parte, e le sue nascite innumerevoli dall’altra, le quali fanno dire a demografi ciechi, o traditori, o entrambe le cose insieme, incoscienti, che la demografia in Francia va a meraviglia mentre essa non fa che accentuare giorno dopo giorno il cambiamento di popolo e dunque necessariamente di civiltà: perché solo una concezione molto bassa dell’uomo e dei popoli può credere che con altri uomini, con altre donne, altri popoli, nutriti da altre culture, altre religioni, altre lingue, si possa continuare ad avere la stessa storia, a essere la stessa nazione, a godere della stessa civiltà.
La Francia può integrare degli individui, lo ha sempre fatto. Essa non può, se vuole restare sé stessa, integrare altri popoli.”
Così scrive Renaud Camus a proposito della Francia. Ma in Italia la situazione non è diversa. Non abbiamo PER ORA pagato un conto tragico in vite umane, perché il nostro paese serve da transito ed assicura tranquilli rifugi a chi si prepara ad agire nei paesi confinanti.
Riteniamo doveroso un ringraziamento al neonato quotidiano “La Verità”, che ha voluto portare alla nostra conoscenza il pensiero, per nulla politicamente corretto, di questo scrittore d’oltralpe.
Del tutto ignorato dagli opinionisti degli altri giornali troppo fedeli come sempre al motto
“flectar non frangar”.