Attribuendo agli affiliati il privilegio dell’invisibilità veniva solamente segnalata l’impossibilità di risalire alla loro identità. Venivano definiti invisibili perché riuscivano a mantenere l’incognito. Niente li caratterizzava, tranne la modestia, la semplicità e la tolleranza, virtù generalmente disprezzate nella nostra società vanitosa, portata alla esagerazione ridicola della personalità.
In realtà oggi l’eredità spirituale dei Rosacroce è stata pubblicata pressoché per intero e circolano liberamente volumi in cui sono descritti e divulgati i principali insegnamenti il cui esame rende possibile accedere ad una diversa visione della vita, consente di esaminare l’essere umano con occhio nuovo, pur rifacendosi a teorie vecchie di secoli che conservano intatto il loro fascino e colpiscono per la loro orginalità, inducendo comunque spunti per nuove riflessioni.
Per comprendere appieno il loro modo di pensare, il loro ragionare sulla vita e sulla sua evoluzione, è necessario accettare il fatto che accanto a noi esiste una componente invisibile, indispensabile per la crescita personale dell’individuo e che, se opportunamente utilizzata, una volta che con conforme metodica ed adeguato stile di vita sia stata risvegliata, permette di compiere azioni meravigliose e, per restare all’argomento che viene trattato, consente di comprendere alcuni meccanismi dell’ipnosi.
E’ necessario per proseguire in questo studio, tenere ben presente che gli appartenenti alla confraternita rosacrociana affermano l’esistenza di mondi invisibili. Il loro convincimento nasce da alcune argomentazioni che hanno, per certi versi una loro suggestiva convergenza con la verità e che sostengono, essenzialmente, che tutti vedono e sentono oggetti ed ancora possono sentire i suoni appartenenti al mondo fisico, ma alla quasi totalità delle persone è preclusa la possibilità di vedere quelli che i “chiaroveggenti “ definiscono i mondi superiori.
Questi mondi sono incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. Il fatto che quest'ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una prova contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l'esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli. Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti.
Scopo della nostra vita in questa dimensione sarebbe quello di progredire, portandoci da un tipo di vita fisica-elementare, ad una dimensione di vita superiore con idonei esercizi ed atteggiamenti mentali, in grado di prendere piena coscienza dei mondi superfisici.
L’ipnosi, con la sua azione sul corpo vitale, sarebbe in grado di accelerare tale processo, favorendo, secondo quando afferma Papus, una interazione con la componente astrale in grado di dare la facoltà a colui che si trova in un particolare stato, di interagire magicamente con la dimensione ignota ai più. Studiando la composizione del corpo umano secondo Papus ci si può rendere conto che la fonte cui questi si era ispirato proviene direttamente dai Rosacroce poiché sostanzialmente vengono riportati i medesimi concetti e le identiche teorie che, pur compatibilmente con lo scarso spazio che è possibile dedicare in un articolo come questo, devono essere illustrate, sia pure in forma assai superficiale e notevolmente semplificata.
Veniva e, viene tutt’ora insegnato nelle scuole ad estrazione rosacrociana, che l’uomo è un essere completo, in grado di muoversi, sentire, parlare propagare la specie ed è l’unica creatura ad aver il pollice opposto al mignolo. Possiede un corpo vitale, entità eterea da cui è compenetrato, che eccede di pochi centimetri, circa quattro, il corpo denso.
E’ molto luminoso, ha come colorito la tonalità fiore di pesco. Il corpo vitale funziona come matrice per il corpo fisico, è deputato alla sua cura e alla sua ricostruzione. Non abbandona il corpo fisico che alla morte. Il corpo vitale, in situazioni critiche abbandona il corpo fisico, pertanto i suoi atomi diventano inerti, il corpo fisico si affloscia; l’effetto visibile è lo svenimento di un soggetto. Quando la persona rinviene, il corpo vitale penetra nuovamente nel corpo fisico inserendosi esattamente nelle condizioni originarie. Oltre a questo ve ne è ancora un altro, definito corpo del desiderio, che eccede il corpo fisico di trenta – quaranta cm, responsabile dell’incentivazione a muoversi e ad apprendere.
Questi corpi oltre ad essere in relazione con l’individuo cui appartengono, sarebbero in relazione con i corpi vitale e del desiderio della Terra, la quale viene intesa anch’essa come organismo vivente, pertanto dotata di corpi sottili . I corpi eterei di questa sarebbero inoltre in rapporto con i corpi sottili del cosmo e dei pianeti che lo costituiscono.
Secondo queste originali teorie, l’individuo che sia in grado di connettere il proprio corpo vitale a quello del pianeta, può tramite questo ottenere una conoscenza infinita, mediante la fusione della sua mente con la coscienza cosmica. Questo era creduto nell’antichità e di tali insegnamenti se ne ritrova traccia negli scritti di Papus, pubblicati in Francia sul finire del 1800 ed agli inizi del 1900, nelle opere che sono giunte fino a noi, da cui emerge potente l’anelito al volere “andare oltre” la dimensione umana, attraverso l’ipnosi.
Non riuscendo a spiegare quale fosse il meccanismo di azione dell’ipnosi, ancora oggi in gran parte sconosciuto in verità, veniva attribuita a questo stato mentale una dimensione magica e divina attraverso cui erano possibili manifestazioni straordinarie, non possibili all’essere umano nel suo stato di ordinaria realtà quotidiana.
(Continua)