Gli storici dei paesi liberi hanno l’obbligo morale e professionale di non indietreggiare davanti ad argomenti e soggetti che alcune persone vorrebbero nascondere sotto una sorta di tabù; di non sottoporsi a una censura volontaria, ma affrontare queste materie in modo giusto, onesto, senza scuse, senza polemica e, ovviamente, in modo competente.
Chi gode della libertà ha l’obbligo morale di usare quella libertà anche per quelli che non la possiedono. Viviamo in un tempo in cui sono stati fatti grandi sforzi, e continuano ad essere fatti, per falsificare e fare della storia uno strumento di propaganda.
Governi, movimenti religiosi, partiti politici e gruppi particolari di ogni tipo sono indaffarati a riscrivere la storia come vorrebbero che fosse andata e pretendono che i loro seguaci credano che sia andata così. Tutto questo è molto pericoloso, per noi e per gli altri, in qualsiasi modo possiamo definire “altri”, è pericoloso per l’intera umanità.
Perché, senza dubbio, coloro che non vogliono confrontarsi con il passato saranno incapaci di comprendere il presente e di affrontare il futuro.