Cosa hanno in comune personaggi universalmente conosciuti, appartenenti ad epoche diverse come Leonardo da Vinci, Giulio Verne, Agata Christie, Pierre Curie, Tom Cruise , Steven Spielberg , Cher ? Sono solo alcune del gran numero di persone che soffrono di una patologia molto più diffusa di quanto non si possa sospettare. Si tratta della dislessia, un disturbo che provoca comunemente difficoltà nel riconoscimento e decodifica delle parole.
Gli effetti della dislessia variano da persona a persona. L'unico tratto in comune tra i pazienti con dislessia, è che riescono a leggere con grande difficoltà in confronto alle persone della loro età. La dislessia è ancora differente dal ritardato sviluppo della capacità di lettura, che può riflettere la disabilità mentale o una deprivazione culturale. I maschi hanno una volta e mezzo in più la possibilità di sviluppare la malattia.
E' interessante notare che la dislessia colpisce persone di tutte le etnie, anche se la lingua nativa di una persona può svolgere un ruolo importante. Una lingua in cui vi è un chiaro collegamento tra come una parola è scritta e come si pronunci, come ad esempio in spagnolo e italiano, può essere più facilmente leggibile da una persona con lieve o moderata dislessia.
Di norma i sintomi diventano manifesti in età scolare precoce, quando il bambino, pur avendo una intelligenza normale a cui si associano una buona comprensione di quanto gli viene insegnato e il supporto dei genitori, manifesta una evidente difficoltà ad imparare a leggere. L'eloquio, oltre ad essere lento evidenzia la storpiatura di parole comuni e una grande difficoltà a ideare le rime, che trova estremamente impegnative,sintomo questo che indica la difficoltà a distinguere i diversi suoni delle parole.
Vi può essere una turba nella esposizione di una sequenza di idee, che possono apparire illogiche per le persone con cui interagiscono. La concentrazione continua dei bambini con dislessia risulta difficile rispetto ad altri soggetti. Molti adulti dislessici affermano che la concentrazione richiesta porta il bambino ad uno stato mentalmente esausto, che complica ancora di più la normale progressione della lettura, specie se incalzato da insegnanti poco pazienti. Un numero più elevato di bambini dislessici soffrono anche di ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder o disturbo da deficit di attenzione e iperattività), rispetto al resto della popolazione.
Vi è sempre meno incertezza fra medici specialisti e ricercatori, su quali siano le cause che provocano lo svilupparsi della dislessia in una persona. Alcune evidenze indicano la possibilità che la condizione sia su base ereditaria, come è dimostrato dalla alta frequenza di dislessici in determinate famiglie.
E' accertato infatti un difetto genetico legato ai problemi di lettura, come riportato nel numero di Gennaio della prestigiosa rivista scientifica "Journal of Medical Genetics" in cui si afferma che un gruppo di ricercatori della Yale School of Medicine, ha provato che i difetti di un gene, noto come DCDC2, sono stati associati a problemi di prestazioni di lettura. Essi hanno inoltre riferito che questo gene difettoso sembra interagire con KIAA0319, un secondo gene collegato alla dislessia.
Anche scienziati olandesi hanno riferito sulla rivista "Dyslexia7" che la dislessia è un "disturbo di apprendimento con alte probabilità di essere ereditato", in virtù di una complessa architettura genetica. Negli ultimi dieci anni, hanno aggiunto, gli scienziati hanno identificato diversi geni candidati che possono contribuire alla dislessia suscettibilità. Nel corso di questi studi è stato provato in bimbi americani, il coinvolgimento del cromosoma 15.
Una ristretta minoranza di persone acquisisce la condizione di dislessico dopo la loro nascita. Le cause più comuni della dislessia acquisita, sono le lesioni cerebrali, l'ictus o differenti tipologie di traumi. La dislessia si manifesta con anomalie che non sfuggono ai parenti ed agli insegnanti; chi ascolta un dislessico leggere può infatti notare una buona velocità di lettura, ma una notevole presenza di errori ed imprecisioni nella lettura del testo.
Sarà presente infatti una gran confusione con comparsa di sostituzioni di parti, inversioni di vocaboli, omissioni di parole intere, con conseguente mancata comprensione del testo appena letto, tanto che il bambino dislessico è costretto a più riletture del medesimo brano per poter riferire il suo significato. A questo si associano ulteriori difficoltà, come la disortografia e la disgrafia con gran difficoltà a ripetere e memorizzare nuove parole. Il più delle volte sono presenti marcate difficoltà di calcolo, evidenti fin dalla prima elementare.
Riporto a mo' di esempio una interessante simulazione, tratta dal sito dello psicologo Luca Mazzucchelli di Milano, in cui è rappresentato come un dislessico vede un testo. Una tabella che potrà chiarire molto più di altre parole e definizioni le difficoltà che incontra un bambino, ed il rischio di inattendibilità che rischia di ricevere, se l'insegnante non è preparato a riconoscere un simile disturbo.
Ed è proprio a tale proposito che Il 16 giugno 2016 ha avuto ufficialmente il via “Dislessia Amica”, un interessante progetto di formazione e-learning rivolto agli insegnanti di Istituti Scolastici di tutta Italia, sia per formare il personale docente, che per realizzare una scuola in cui vengano prontamente riconosciuti e adeguatamente indirizzati per le idonee cure, gli scolari che presentino i disturbi di apprendimento fin qui descritti.
Il progetto "Dislessia Amica" è parte di "Dislessia 2.0. Soluzione Digitale" di Fondazione Telecom Italia, realizzato in accordo con Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione Italiana Dislessia.
Il progetto Dislessia Amica prevede la realizzazione di una piattaforma e-learning creata da AID che verrà lanciata a settembre 2016. Attraverso la piattaforma online verranno realizzati corsi di formazione e webinar per docenti e dirigenti scolastici.
I contenuti della piattaforma di e-learning sono il frutto della fase iniziale di ricerca del progetto, che coinvolge 30 istituti campione di diversi territori italiani (Verona, Pavia, Parma, Pescara, Lucca-Pistoia, Catania-Messina) in cui vi è personale dedicato, formato al trattamento ed alla cura di un disturbo che è, ed è stato, causa di sofferenza a causa di un mancato riconoscimento di una patologia facilmente individuabile che, lungi dall’essere intrattabile, può nascondere la genialità di un individuo.
Tabella dislessia:
http://www.psicologo-milano.it/articoli-psicologici/disabilita/267-dislessia-difficolta-lettura
Sito Dislessia Amica:
http://www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/news/dislessia-amica-cartella-stampa