SEGUI I NOSTRI FEED
SEGUICI SU GOOGLE+
Reg. Stampa num.22 del Tribunale Ordinario di Torino - 11 Marzo 2011
LE PIU' LETTE DEL MESE LE PIU' LETTE DELLA SETTIMANA
Cerca nella rivista
Lettere al Direttore
Invia la tua e-mail al nostro Direttore massimocalleri@aruba.it
Oppure scrivendoci all'indirizzo
CIVICO20 NEWS
C.so G. Cesare 3
10152 Torino
Lavoro in Italia: i paradossi
Certificare un dato certo in un Paese dove nemmeno il numero dei morti e’ attendibile
I più letti di oggi
Home | Cronaca | Cronaca Torino
L'outing del pigro e la sua traccia lasciata sulle mura del Cottolengo a Torino
Print version Versione Stampa Solo testo Solo testo
Email to a friend Manda via mail ad un amico
Grandezza Font: Decrease font Enlarge font

"Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente", scriveva Washington Irving nel 1819. Il sogno di molte persone è quello di fare il meno possibile per "godersi" la vita oziando. L'esatto opposto dell'invito che San Benedetto da Norcia, padre della regola benedettina rivolgeva ai suoi confratelli: “ora et labora” poichè “l’ozio è nemico dell’anima, e perciò i fratelli in determinate ore dovranno essere in lavori manuali, in altre nella lettura divina”.

sbadChi ha ragione ? Sono passati i secoli ed anche i millenni, ma all'uomo moderno piace ancora oziare, per il puro gusto di farlo perchè, afferma   Roberto Gervaso "L'ozio è il padre di molti vizi, ma anche di molti piaceri", riprendendo quel che diceva  Robert Louis Stevenson nel suo  "Elogio dell’ozio",1877: Dobbiamo rivalutare il significato di ozio dandogli la connotazione positiva di ricerca del piacere all'interno del difficile mestiere di vivere". Già il diffile mestiere della vita.... Può capitare che, talvolta, di fronte a tutte le difficoltà da cui è costellato il nostro percorso terreno, vi sia qualcuno che decida di farsi da parte, scegliendo di assistere passivamente lo svolgersi degli eventi piuttosto che affrontare un ostacolo facilmente superabile.

Senza una notevole quantità di tempo libero un uomo è tagliato fuori da molte  attività ludiche che rendono piacevole la vita. Non c'è più alcuna ragione per cui la maggior parte della popolazione debba subire questa privazione; solo una mera e affannosa ricerca di possibilità di carriera,  di solito vicaria di altre necessità inesaudite,  fa continuare ad insistere sul lavoro in quantità eccessiva rispetto al fabbisogno individuale.

Nel suo piacevole lavoro “Elogio dell’ozio” il filosofo Bertrand Russel racconta del viaggiatore che si reca a Napoli precisando che il periodo era quello antecedente all’avvento di Mussolini e, trovandosi di fronte a dodici mendicanti sdraiati al sole, offre una lira per sapere chi è il più pigro fra loro. Undici si alzano per reclamare la moneta, solo uno non si muove e così il viaggiatore premia proprio costui che rappresenta il massimo della pigrizia e continua ad oziare, nonostante il premio ottenibile senza compiere sforzo alcuno.

Può essere un’esagerazione, ma in molti casi corrisponde al vero, essendo molte le persone, secondo Jules Renard, che hanno l’invincibile abitudine di essere pigri perché, secondo lui, di abitudine si tratta. Dichiara infatti: “La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di essere stanchi”. Affermazione che suona bene come alibi, perché in taluni casi essere pigri può anche significare il voler approfittare delle comodità di situazioni ben conosciute e non volersi esporre, per non correre rischi nell’affrontare situazioni da cui si è disturbati. Ed è per questo motivo che  si diventa pigri, se non lo si era già prima, quando si è sotto pressione e si debbono risolvere problemi che risultano sgradevoli.

Impegnandosi poco si interagisce meno con la società e si evitano quindi i conflitti, potendo vivere così in modo molto più tranquillo, ma senza evoluzione individuale. Tra  lunghi pisolini, ottimi pranzi, cene e la frequentazione di buoni amici che condividono la stessa filosofia di vita, secondo una molti, sarà possibile raggiungere la felicità.

Sicuramente se tutti fossero pigri la società non avrebbe avuto un grande sviluppo, anche se qualcuno sostiene che pazienza e pigrizia vanno d’accordo e sono molto utili perché, chi non ha una gran voglia di lavorare, è sempre alla ricerca di scorciatoie. Quindi le persone intelligenti sono persone profondamente pigre e, piuttosto che impegnarsi in complicati lavori, si ingegnano fino a trovare il modo di realizzare tutto in modo molto più semplice. Ed è per questo che sono nati, ad esempio, i mezzi di trasporto dalla bicicletta, evoluta fino agli attuali veicoli che rappresentano la soluzione migliore per poter compiere  lo sforzo minimo  al fine di evitarci  la fatica di spostarsi camminando ed aspettare ad agire fino all’ultimo momento, regalando un supplemento di riposo al pigro.

Questo vede dunque il lavoro come un elemento perturbatore della felicità, una variabile della vita che neandi rallenta addirittura l’evoluzione, poiché sottrae tempo alla ricerca di metodi rapidi per ridurre la fatica, arrivando ad affermare che, evitare il lavoro, è il vero cammino verso la felicità. Persone così non esistono, penserà qualcuno, ma in realtà almeno una di queste ha voluto manifestarsi lasciando la sua traccia sulle mura del Cottolengo,l'istituto torinese in cui la maggior parte del lavoro che viene svolto fra quelle mura, è su base volontaria, tempio del lavoro dedicato fraternamente per rendere meno penosa la vita di persone in difficoltà.

Complice la crisi che non permette ai giovani di cominciare una attività, qualunque questa sia pur di poter guadagnare quanto basta per potersi creare una vita propria, l'irriverente “Grazie a Dio non c’è lavoro!”  svela la reale presenza dei pigri fra noi, persone che pur di non far fatica, scomodano addirittura Dio, ringraziandolo perché il disastro da cui siamo circondati, gli permette di riposarsi evitandogli, non sia mai, di andare a lavorare e godere di una gran quantità di tempo da dedicare al dolce far niente.

 

Andi Capp dal sito: http://www.licensemag.com/license-global/lisle-plans-andy-capp-program

Redazione
Fabio Mandaglio

Fabio Mandaglio

Consulente informatico e WebMaster
349/6466003
fabiomandaglio78@gmail.com
Massimo Calleri

Massimo Calleri

Direttore Responsabile di CIVICO20NEWS
Mauro Bonino

Mauro Bonino

Redattore Civico20News
Vito Piepoli

Vito Piepoli

Redattore CIVICO20NEWS
Milo Julini

Milo Julini

ViceDirettore CIVICO20NEWS
Carlo Mariano Sartoris

Carlo Mariano Sartoris

Redattore Civico20News
Francesco Rossa

Francesco Rossa

Presidente Onorario e Editorialista CIVICO20NEWS
Giancarlo Guerreri

Giancarlo Guerreri

Direttore Editoriale CIVICO20NEWS
Enrico S. Laterza

Enrico S. Laterza

Redattore per l'Editoriale
Maria Luciana Pronzato

Maria Luciana Pronzato

Redattore CIVICO20NEWS
Civico20News Redazione

Civico20News Redazione

L'Editoriale

L'Editoriale

Marco Zaia

Marco Zaia

Collaboratore CIVICO20NEWS
Gianfranco Piovano

Gianfranco Piovano

Redattore CIVICO20NEWS
Giovanni Tasso

Giovanni Tasso

Collaboratore CIVICO20NEWS
Pietro Cartella

Pietro Cartella

Redattore CIVICO20NEWS
Liliana Carbone

Liliana Carbone

Redattore Civico20News
Domenico Bonvegna

Domenico Bonvegna

Le firme di Civico20
Massimo Centini

Massimo Centini

Le firme di Civico20
Elio Ambrogio

Elio Ambrogio

Redattore CIVICO20NEWS
Armeno Nardini

Armeno Nardini

Redattore CIVICO20NEWS
Luca Fiore Veneziano

Luca Fiore Veneziano

Redattore CIVICO20NEWS
Patrizia Lotti

Patrizia Lotti

Le firme di Civico20
Chicca Morone

Chicca Morone

ViceDirettore CIVICO20NEWS
Andrea Elia Rovera

Andrea Elia Rovera

Caporedattore CIVICO20NEWS
Alberto Rizzo

Alberto Rizzo

Le firme di Civico20
Ezio Marinoni

Ezio Marinoni

Redattore CIVICO20NEWS
Andrea Farina

Andrea Farina

Le firme di Civico20
Sergio Audasso

Sergio Audasso

Redattore CIVICO20NEWS
Chiara Rota

Chiara Rota

Collaboratore CIVICO20NEWS
Luca Rosso

Luca Rosso

Collaboratore CIVICO20NEWS
Silvia Licata

Silvia Licata

Le firme di Civico20
cron
CIVICO20 NEWS
Reg. Stampa num. 22 del Tribunale Ordinario di Torino - 11 Marzo 2011

REDAZIONE/CONTATTI
Lettere al Direttore: massimocalleri@aruba.it
Telefono: 320/186.15.23
339/183.51.20
WebMaster: info@fabioemme.it
Telefono: 349/64.66.003

© Copyright 2010 - ASSOCIAZIONE CULTURALE "BORGO DORA - I RESIDENTI DI TORINO"
All rights reserved.

Sito realizzato da - FABIO EMME / Multimedia & Web Solutions